Operazione al pene: la falloplastica funziona?

Quando si parla di operazioni al pene non possiamo far altro che entrare nel merito della falloplastica. Questa procedura di chirurgia plastica serve a intervenire sul membro maschile in molti modi differenti, ad esempio se serve ricostruire o ingrandire il pene1. E’ un’operazione piuttosto complicata ed è proprio per questo motivo che le persone prima di sottoporvisi si chiedono se funziona davvero oppure no.

In generale viene consigliata solo quando ci sono difetti congeniti o alterazioni anatomiche del pene che possono causare gravi problemi nella persona. Basta pensare per esempio alle alterazioni dovute dall’asportazione di un tumore. Questa operazione infine è consigliata alle donne che desiderano cambiare sesso.

Cos’è la falloplastica

La falloplastica è una operazione di chirurgia plastica che prevede, secondo le tecniche più moderne, il prelievo di un lembo di pelle da un’altra area di corpo che di solito resta nascosta.

La pelle prelevata viene quindi utilizzata nel processo di ricostruzione per l’allungamento del pene o il rimodellamento e il prolungamento dell’uretra. Grazie ai progressi nel settore medico i risultati sono decisamente migliori e vi sono anche meno rischi, seppur comunque restano elevati. Il rischio di insuccesso e complicanze durante la procedura di falloplastica sono elevati.

Operazione al pene: quando viene consigliata

Ci sono condizioni particolari in cui l’operazione al pene è consigliata. Si tratta comunque di casi al limite, per esempio quando una persona soffre di micropene o iperspadia. Non ha senso invece ricorrere alla falloplastica solo per acquistare un paio di centimetri in più. In questo caso è molto meglio ricorrere agli integratori sessuali che aiutano ad acquistare un po’ in lunghezza.

Falloplastica, operazione al pene

Micropene

Per micropene si intende un pene dalle dimensioni considerate ridotte e inferiori rispetto agli standard2. Per esempio si può parlare di micropene quando un uomo durante l’erezione ha un pene più corto di sette centimetri.

Ipospadia

Per ipospadia si intende una condizione in cui l’uretra non è perfettamente sviluppata. Il meato urinario, cioè l’apertura dalla quale fuoriesce l’urina, non si trova sulla punta del glande ma in un qualsiasi punto della sua fascia ventrale.

Epispadia

Per epispadia si intende una condizione in cui l’uretra non è del tutto sviluppata e il meato urinario si trova non sulla punta del glande ma piuttosto sulla sua fascia dorsale.

Traumi in sede genitale

Un altro motivo per cui alcuni uomini decidono di ricorrere all’operazione al pene è perché sono stati vittime di gravi traumi proprio nella sede genitale. Questo ha provocato una profonda alterazione nell’anatomia del pene stesso.

Tumore al pene

Un po’ come abbiamo visto nel punto precedente, gli uomini possono sottoporsi all’operazione al pene per ricostruirlo quando per esempio hanno sofferto un trauma grave al pene causato da un tumore. In questo caso può essere opportuno sottoporsi all’asportazione di una parte dell’organo e la successiva ricostruzione3.

Cambio di sesso

In questo caso non si tratta di dover ricostruire o ingrandire il pene ma piuttosto di seguire la procedura in cui il pene viene ricostruito ex novo perché appunto c’è bisogno di procedere con un cambio di sesso. Non va comunque confusa con la metoidioplastica, cioè l’intervento chirurgico per il cambio di sesso da donna a uomo il quale è preceduto invece da una terapia ormonale a base di testosterone, dove il clitoride viene trasformato in modo da somigliare il più possibile a un pene.

Falloplastica, funziona davvero?

La falloplastica è stata nel corso degli anni sottoposta a una serie di miglioramenti non trascurabili. Questo ha fatto si che oggi sia certamente più sicura e possa garantire anche dei risultati migliori rispetto al passato. Ciò non toglie però che resta ancora oggi un intervento chirurgico caratterizzato da non pochi fallimenti e c’è anche un rischio concreto di complicanze.

E’ vero allo stesso tempo che le procedure di falloplastica sono ancor più rischiose e più soggette al fallimento quando sono utilizzate per il cambio di sesso.

Rischi dell’operazione al pene

Mai sottovalutare i rischi dell’operazione al pene. La percentuale di andare incontro a complicanze resta infatti piuttosto elevata. Vediamo quali sono:

  • Sanguinamento durante l’intervento, che può portare a un’emorragia
  • Varie complicanze come per esempio la formazione della fistola uretale o la stenosi urenale
  • Il lembo cutaneo usato per il trapianto può andare incontro alla necrosi
  • Si può sviluppare un’infezione al momento dell’incisione chirurgica
  • C’è il rischio concreto di una trombosi venosa profonda
  • Possono manifestarsi reazioni avverse agli anestetici
  • Si possono formare coaguli sanguigni pericolosi
  • Possono esserci danni importanti alla vescica o al retto
  • Può manifestarsi l’assenza di sensibilità nervosa

Bibliografia

  1. Morrison, Shane D., et al. “Phalloplasty: a review of techniques and outcomes.” Plastic and reconstructive surgery 138.3 (2016): 594-615.
  2. Aaronson, Ian A. “Micropenis: medical and surgical implications.” The Journal of urology 152.1 (1994): 4-14.
  3. Bleeker, M. C. G., et al. “Penile cancer: epidemiology, pathogenesis and prevention.” World journal of urology 27.2 (2009): 141-150.

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